Qualche post fa parlai del
Viaggio in Italia di Wolfang Goethe, lanciando il Toscanello Grand Tour.
Ora siamo in piena estate.
Città, piccoli borghi, spiagge, cime e valli delle nostre splendide località di
montagna si animano di turisti italiani e stranieri. Trovare luoghi deputati al
sigaro Toscano, dove incontrare altri appassionati e vivere atmosfere in
perfetto stile italiano, non è facile.
Per questo motivo, ho pensato di
proporre una selezione di fumoir presenti nelle principali località, meta di
turisti provenienti da ogni dove, alcune delle quali tappe di quel viaggio che
Goethe intraprese tra il 1786 e il 1788 dando impulso alla tradizione del Grand
Tour.
Mi è quindi d’obbligo iniziare
con Verona, città dove Goethe colse il nostro carattere nazionale: “L’uomo che
qui vive di vera vita non può sbagliarsi, perché ogni istante di godimento
della vita non si rifà all’ora segnata, ma all’ora del giorno”. Un po’ come il
fumo lento, che non può essere incalzato dall’incessante scorrere delle
lancette. Situazione ideale per rifugiarsi all’Hotel Due Torri, dove alloggiò lo
stesso Goethe, nonché Mozart. L’Hotel sorge nei pressi della basilica gotica di
Sant’Anastasia e fu adibito a locanda già nel 1674. Dalla terrazza è possibile
ammirare il Duomo con la Torre del Lamberti, Castel San Pietro e le Torri
Massimiliane, dette anche Torricelle. Nella corte interna, c’è il giardino
d’inverno adibito a fumoir open air
dove è possibile gustare abbinamenti sfiziosi.
A Gualdo Cattaneo in provincia
di Perugia, invece, presso La Locanda del Prete, si trova il primo cigar club
dell’Umbria. Qui ci si potrà rilassare la sera, magari dopo aver esplorato la
Strada del Sagrantino ed essersi idealmente tuffati nelle vestigia di questo
piccolo borgo, situato sulle propaggini dei Monti Martani, come la visita alla
Rocca dei Borgia, che nel 1624 ospitò Galileo Galilei, e dei tanti altri castelli
disseminati in questo lembo di territorio.
Ultima tappa, di questa vacanza
italiana sui generis, è Venezia. Qui Goethe ebbe modo di scoprire il teatro
veneziano e il passatempo di moda tra le dame dell’epoca: realizzare ritratti
in nero su fondo bianco riproducenti il profilo di una persona, le silhouette,
dal nome di Étienne de Silhouette, un finanziere francese che aveva
fatto sostituire i quadri del suo castello con questa particolare forma di
ritratto, si dice per la sua avarizia. Nonché intrattenersi sotto i portici
delle Procuratie Nuove, in Piazza San Marco, al Caffè Florian, giunto fino ai
nostri giorni con un elegante fumoir.
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