Alcune scelte non possono
essere lasciate al caso, soprattutto se richiedono un certo investimento in
attesa e in denaro. E’ così che quest’anno il mio Natale è all’insegna del più
classico degli abbinamenti, sigaro Toscano e bollicine, con due fuoriclasse del
Made in Italy: Il Moro e un Giulio Ferrari Riserva del Fondatore.
A rendere speciale queste
festività è il rientro in Italia di un amico di lunga data, che ha trascorso molti
anni in un paese asiatico, con il quale iniziai a scoprire il piacere del fumo
lento. E quale miglior modo per accoglierlo, se non offrirgli un grande
classico intorno al quale raccontarsi le esperienze di vita e professionali, gli
affetti e brindare ai progetti futuri?
Ci faremo coccolare dall’abbraccio
rotondo e saziante de Il Moro, costruito interamente a mano con il suo ripieno
realizzato con una miscela dei migliori tabacchi Kentucky italiani e nordamericani; e solleticare dal brio
affilato, salino, di avvincente profondità di questo Ferrari, fatto di sole uve
Chardonnay, collocato all’apice della spumantistica italiana e apprezzato in
tutto il mondo.
Va però ricordato che secondo
Stefano Fanticelli, noto degustatore tra noi toscanofili, Il Moro è “un prodotto così complesso che è preferibile non abbinarlo a
un solo calice di accompagnamento”. Sarebbe infatti consigliabile “iniziare con
una bollicina, crescere con un vino da meditazione (in Italia ogni regione
offre dolci tesori, tra passiti e vendemmie tardive) e chiudere con una grande
grappa, ad esempio la Sherry Cask di Segnana. A proposito, terza regola: si
possono cambiare diversi calici gustando lo stesso sigaro ma è assolutamente
sconsigliabile il percorso contrario”.
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