Durante una due giorni di clima tutto sommato mite è andato in scena, a inizio giugno, l’attesissimo Cigar & Tobacco Festival di San Giustino. La location, forse, non poteva essere migliore: la meravigliosa cornice di Villa Magherini Graziani ha conferito all’evento quel tanto di “solenne” che molti aficionados desideravano. Ma non pensate che l’aspetto formale abbia prevalso sul resto: sono stati due giorni di divertimento durante i quali abbiamo conosciuto molte persone in gamba, preparate e appassionate di tabacco.
Il nostro auspicio è che il debutto del Festival si tramuti in un appuntamento fisso nel panorama del fumo lento italiano. Sicuramente una programmazione annuale come questa mancava e non può che giovare alla cultura del tabacco tricolore. Il fumo lento sta prendendo piede in ampi settori della società italiana (ma non solo!) e il mormorio delle reti social lo testimonia. Si tratta di una evoluzione culturale e allo stesso tempo estetica. Il sigaro Toscano è contraddistinto, lo abbiamo detto fin troppe volte, da un “set valoriale” che tange tantissimi settori della cultura italiana contemporanea: dalla moda Made in Italy al vastissimo mondo dei distillati e vini di pregio.
Insomma il fumo lento è sempre più “collante” sociale, culturale e, perché no, economico. E’ il trait d’union di mondi che si attraggono anche senza esplicite strategie di marketing. Mondi affini per un presente in cui, nonostante la crisi, anzi forse proprio grazie alla crisi, nascono e “gemmano” sui territori esperienze, boutique artigiane, piccole manifatture che trasformano la tradizione locale e l’esperienza tramandata di generazione in generazione in prodotto commercializzabile, apprezzato e conosciuto non solo in Italia ma anche all’estero.
Insomma, il Festival non dovrebbe essere solo un raduno autoreferenziale di amanti del tabacco ma potrebbe diventare molto di più. Già quest’anno le numerose degustazioni hanno “illuminato” i non esperti sugli innumerevoli abbinamenti fra sigaro, pipa e alcolici di pregio. Ma perché non immaginare, per il futuro, più angoli dedicati alla barberia, alla moda artigianale? Abbiamo già scritto quanto la filosofia del nuovo “Maker 4.0” sia affine, nella sua modernità radicata nella storia, al mondo del fumo lento: un motivo in più per fare del Festival, nei prossimi anni, anche un testimonial della tradizione manifatturiera italiana in senso lato. Le sinergie, ne siamo certi, anche a vantaggio del mondo del sigaro, sarebbero numerose e interessanti le partnership di vario genere che possono nascere.
La cornice tardo rinascimentale di Villa Magherini Graziani con il suo sobrio ma elegantissimo giardino è una location perfetta che ben si presterebbe a “estendere” la ragion d’essere di un evento che sicuramente è nato bene, ma proprio essendo al debutto può ancora trovare la formula ideale. Dal canto nostro, l’esperienza di rollare il nostro primo Sigaro Toscano grazie alla guida della sapiente (e paziente) sigaraia è stata impagabile e ci ha fatto tastare con mano la complessità di una professione di grande pregio.
Scrivi