I contenuti del blog Il Toscanofilo sono rivolti a fumatori di sigari maggiorenni e consapevoli, che vogliono condividere la cultura legata al mondo del Toscano. Non si vuole in alcun modo promuovere l'uso di tabacco. Si ricorda infatti che, in ogni sua forma, IL FUMO NUOCE GRAVEMENTE ALLA SALUTE

Marco è un giovane ingegnere del suono. Originario di Piacenza, oggi vive a cavallo tra l’Italia e Los Angeles, dove trascorre gran parte del suo tempo lavorando al cuore dell’industria della musica. Lo abbiamo scoperto grazie ad una brillante puntata di US Generation, che potete guardare cliccando qui. Eccolo per voi intervistato dal Toscanofilo!

Sui tuoi profili social campeggiano molte foto che ti ritraggono mentre fumi un Toscano Originale e nell’intervista che hai rilasciato a Rai News il Toscano sembra quasi un oggetto di culto, una liturgia. Da dove viene questa passione e cosa significa per te?

La mia passione per i sigari toscani risale a diversi anni fa. Nemmeno mi ricordo esattamente quando è cominciata. All’inizio, (almeno 15 anni fa) più che per un rituale quotidiano, ero solito fumare un Extravecchio il giorno del mio compleanno, a Natale o a Capodanno. Oggi il Toscano è simbolo del mio legame con la mia amata Italia, un ricordo quotidiano della mia esperienza qui negli Stati Uniti, ma anche il mio particolare escamotage per “disconnettermi” dal resto del mondo.

Sappiamo che anche nell’area di Los Angeles ci sono alcune tabaccherie che vendono Toscani. Ti è mai capitato di comprarli in loco o te li porti solo dall’Italia?

Metto sempre parecchie scatole di Toscani in valigia quando sono in Italia. Non ne ho mai comprati a Los Angeles per due ragioni principali: sono praticamente impossibili da trovare (in particolar modo l’Originale), ma soprattutto ho una mia routine quando, nella mia città natale, vado sempre nella stessa tabaccheria un giorno prima di ripartire per gli Usa. Inoltre a Los Angeles il clima è molto secco rispetto al Nord Italia, quindi è fondamentale che i sigari siano stati conservati in modo adeguato, al giusto grado di umidità. Altrimenti, da queste parti non durerebbero a lungo.

Giri sempre con un Toscano in tasca o dedichi un momento particolare della giornata?

Ho sempre due Toscani ammezzati nella mia custodia in pelle che un caro amico mi regalò diversi anni fa. A seconda del tempo a disposizione posso fumare mezzo Garibaldi (o magari qualcosa di più veloce, come un Toscanello Speciale) fra due sessioni in studio, ma è raro che abbia tempo a disposizione, quindi di solito tengo un Originale per il dopo cena nel mio giardino. Fra l’altro, a Los Angeles spesso è proibito fumare anche per strada, quindi trovare un luogo adatto per godersi un sigaro in pace non è così facile come può sembrare.

Negli Stati Uniti quando si parla di sigari il pensiero va ai caraibici. Quali sono, per i tuoi gusti, le principali differenze con gli stortignaccoli?

Occasionalmente mi capita di fumare sigari toscani, magari in occasione di eventi particolari anche perché richiedono molto tempo a disposizione. Non li conosco benissimo e quello che posso dire è che hanno un sapore molto meno forte e molto più dolce rispetto al tabacco Kentucky stagionato. A volte me li regalano degli amici che sanno della mia passione per i sigari: recentemente Kevin Bacon è stato così gentile da donarmene uno dopo una sessione di registrazione!

Ti è mai capitato di imbatterti in un fumatore di Toscano negli States o sei un caso più unico che raro?

Non capita mai, soprattutto sulla West coast. Ogni volta che tiro fuori un toscano la reazione di chiunque sia nei paraggi è la stessa: “cosa diavolo è quello?”. Mi guardano come se fossi un alieno. Devo però dire che è ogni volta un modo carino per iniziare una conversazione con chiunque.

Da “twittatore” nonché “instagramer” seriale, cosa ti piace comunicare attraverso i social? Abbiamo curiosato e scoperto che sei amico di Joe Bastianich. E’ vero che anche lui è un appassionato del Toscano?

Di solito i miei post sono relativi a temi vicini al mio lavoro: la vita in studio, strumenti per registrare, mixare…insomma il mondo della musica. Dal momento che passo gran parte della mia vita in studio mi piace condividere i momenti che portano alla produzione dei dischi. Penso che possa interessare alle persone, specialmente oggi che tutto è così digitalizzato. Parlando di musica, ho incontrato Joe pochi mesi fa agli Speakeasy Studios di Los Angeles mentre lavoravo al suo progetto. Lui è l’unica eccezione alla domanda precedente: è il primo e anche l’unico americano che io abbia incontrato che davvero conosce ed ama i sigari Toscani!

Ti ringraziamo per il tempo che ci hai dedicato e dato che la tua Mustang blu elettrico sembrerebbe purtroppo al capolinea, ci permettiamo di segnalarti che una Shelby Cabriolet con il Toscano ci andrebbe a pennello!

Certamente inoltrerò l’idea a mia moglie 😉 Grazie a voi, è stato un piacere!

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