Far bruciare questo sigaro di piccolo diametro in realtà richiede più lavoro di quanto non mi aspetterei mai: scaldando, “puffando” (pietà!) e accendendo … scaldando ancora, poi puffando di nuovo mentre riaccendi. E il tiraggio è un’arte da creare ogni volta a propria immagine e somiglianza. All’inizio, il Toscano Classico aveva un sacco di sapore di fumo di legna naturale ma c’era anche una squisita dolcezza data dal mix tra una buona quantità di terra e una leggera spezia al pepe. Il retrogusto aveva un dolce sapore, quasi di caramello e noccioline.
La dolcezza è svanita dal mix durante il secondo terzo, quando più note legnose e terrose hanno preso il sopravvento. C’era ancora una discreta quantità di pepe speziato, ma dovevo ritoccare la punta di nuovo per ottenere un tiraggio migliore.
All’inizio il tiraggio era molto serrato, anche se un po’ alleviato tagliandone un po’ alla fine. La cenere era traballante e trattenuta solo per poco.
Quindi fumare il Toscano è come assaggiare un gusto proveniente da un altro tempo. È buono, a tratti eccezionale per un palato affamato di sapore. Il vero valore aggiunto è il tabacco essiccato al fuoco: perciò vale sicuramente la pena provarlo.