I contenuti del blog Il Toscanofilo sono rivolti a fumatori di sigari maggiorenni e consapevoli, che vogliono condividere la cultura legata al mondo del Toscano. Non si vuole in alcun modo promuovere l'uso di tabacco. Si ricorda infatti che, in ogni sua forma, IL FUMO NUOCE GRAVEMENTE ALLA SALUTE

Come i sigari, anche gli humidor non sono tutti uguali: esistono vari modelli che hanno diverse caratteristiche e si prestano a usi leggermente differenti.

Le differenze riguardano principalmente due aspetti: le dimensioni dell’humidor e il materiale col quale è stato costruito.

 

I MODELLI DI HUMIDOR

Esistono humidor grandi come una stanza, di solito utilizzati nei negozi specializzati. Questi humidor possono essere ricavati da una struttura già esistente o possono essere costruiti da zero; come è facile immaginare, in entrambi i casi risultano molto costosi. Un’humidor può essere poi inserito all’interno di un mobile come un armadio o un tavolo. Anche in questo caso hanno un costo non indifferente, ma hanno il vantaggio di risultare quasi “invisibili” all’interno di una casa, confondendosi con il resto del mobilio. Il modello più comune è il classico humidor di dimensioni più ridotte: si tratta di un cofanetto in legno o altri materiali, in grado di contenere alcune decine di sigari. Infine, è possibile acquistare humidor da viaggio, che possono ospitare un numero molto limitato di sigari, non più di una decina nei casi più capienti.

Ogni dimensione comporta accorgimenti particolari. Allo scopo di mantenere un’umidificazione equamente distribuita, gli humidor da tavolo per esempio non dovrebbero essere riempiti utilizzando tutto lo spazio disponibile, e i sigari al loro interno dovrebbero essere spostati un volta al mese.

 

I MATERIALI DI CUI E’ FATTO UN HUMIDOR

Passando ai materiali, ci concentreremo sul modello più diffuso, ossia l’humidor personale “a cofanetto” o “da tavolo”. Un humidor può essere realizzato in legno, una combinazione di legno e vetro, o interamente in plexiglass o vetro. Nel primo caso, sicuramente il più tradizionale, il legno utilizzato è generalmente cedro spagnolo, o in alcuni casi mogano. Questi particolari legni, se opportunamente stagionati, non rilasciano resina che potrebbe rovinare  l’aroma dei sigari. Inoltre, sono in grado di immagazzinare quantità elevate di umidità, per poi rilasciarle lentamente. I modelli in legno e vetro presentano vantaggi simili a quelli completamente in legno, tuttavia la parte in vetro espone l’interno dell’humidor alla luce e ai raggi solari diretti. Non sono quindi in grado di mantenere una temperatura interna costante con la stessa efficacia di quelli totalmente in legno. Se esposti a fonti di luce particolarmente intense, come ad esempio i raggi solari, il vetro potrebbe favorire la formazione di una sorta di effetto serra all’interno dell’humidor. È consigliabile quindi nel caso di questi modelli limitare il più possibile la parte in vetro.

Quest’ultimo problema è presente anche negli humidor interamente in vetro o in plexiglass. Questi sono molto simili alle giare utilizzate per la conservazione dei sigari: sono eccellenti isolanti, ma non potendo contare sulla capacità “autoregolante” del legno necessitano di ulteriori precauzioni per assicurare un’umidità costante al loro interno, come un maggior utilizzo di elementi umidificanti.

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